Qualifica: ricercatrice
Istituzione/Azienda: Consiglio per la Ricerca in Agricoltura e l’Analisi dell’Economia Agraria/ Centro di Ricerca Zootecnia e Acquacoltura
Biografia
Ricercatrice del CREA Zootecnia e Acquacoltura dal 2013, laureata in Biologia con Dottorato di Ricerca in Biologia Evoluzionistica ed Ecologia. Referente dal 2021 per la raccolta dati in acquacoltura per EUROSTAT. Membro del Working Group sulle Risorse Genetiche Acquatiche dalla FAO. Membro del Comitato Scientifico del CREA Zootecnia e Acquacoltura. Autrice di 29 articoli scientifici e numerosi manuali tecnico-scientifici su temi riguardanti l’acquacoltura.
Sessione di intervento
Cambiamento climatico e impatti in acquacoltura
Intervento
Prevenire è meglio che curare: l’applicazione dei modelli previsionali per il contenimento degli impatti negativi del cambiamento climatico sulle produzioni acquicole
Abstract
Per affrontare con successo la sfida della crescita sostenibile, l’industria dell’acquacoltura deve conoscere i rischi che il settore potrà incontrare nel medio-lungo termine. Tra questi, il cambiamento climatico che si prevede avrà effetti diretti e indiretti sulle produzioni di acquacoltura.
Tra i potenziali impatti negativi vi è l’aumento della frequenza e dell’intensità delle fioriture di alghe tossiche, con conseguenze gravi sullo sviluppo della molluschicoltura nelle zone costiere, per contenere le quali è strategico mettere a punto e applicare modelli previsionali. In uno studio recente, il CREA, in collaborazione con l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie, ha sviluppato un modello basato sul machine learning per predire il rischio di bioaccumulo di acido okadaico nei mitili allevati nel Nord Adriatico, basato su dati oceanografici telerilevati e dati derivati dalle attività di monitoraggio ufficiali.